Missione compiuta per il direttore sportivo del Bari, Guido Angelozzi, alla fine del calciomercato estivo. ''Ci eravamo prefissi - spiega il dirigente - di recuperare dieci milioni di euro dalle cessioni e di offrire al tecnico Vincenzo Torrente una squadra giovane e competitiva. Il risultato di tre mesi di lavoro e' buono. Abbiamo incassato dalle partenze quasi 14 milioni di euro e abbattuto il monte ingaggi del 50 per cento. Siamo soddisfatti. Cercavamo una punta. Cacia faceva al caso nostro ma non siamo riusciti a prenderlo. Babacar ha rifiutato di scendere di categoria. Lucarelli era un'idea pazza''.
Questa e' stata la spiegazione della querelle tra il Cagliari e Donati: ''Razionalmente sarebbe stato utile cederlo per motivi economici. Ma e' il nostro capitano, stiamo costruendo su di lui un programma e cosi' la societa' e l'allenatore hanno declinato le offerte dei sardi. Donati, poi, ha confermato di essere felice di stare qui. Quindi la trattativa si e' chiusa. Per Polenta e' stato determinante Torrente, mentre Bogliacino era un'idea su cui abbiamo lavorato e si e' materializzata la possibilita' di concludere l'affare ieri''.
Infine Angelozzi sul caso Masiello: ''Dopo l'esperienza negativa della passata stagione - conclude il ds siciliano - abbiamo abolito il buonismo. Ora ci sono delle regole da rispettare. E non c'e' alcuna indulgenza per chi non si attiene alla nostre disposizioni''. Insomma Sasà non proseguirà l'avventura in biancorosso.
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