Una circolare inviata dal provveditore agli studi Giovanni Lacoppola ai presidi degli istituti superiori, secondo la quale, stando alle disposizioni del Ministero, non potranno essere autorizzate classi con un numero inferiore a 25 alunni in presenza di alunni disabili e tra 25 e 30 alunni negli altri casi. Disposizione che comporterà, secondo le prime stime, la soppressione di 104 classi nella sola provincia di Bari. Il primo a commentare negativamente questa decisione è stato Francesco Rafaschieri, Segretario Generale della UIL Scuola Bari. “Così si rischia di strangolare una Scuola già di per sé in ginocchio. E’ un gioco al massacro al quale non possiamo più prestarci, che come sempre colpisce con particolare violenza il sistema scolastico meridionale”.
“Siamo sull’orlo del baratro – continua Vincenzo Fiorentino, Segretario Regionale della UIL Scuola Dirigenti Scolastici - al limite del collasso. In Puglia si è spesso costretti a formare classi da 35 studenti ed ora vogliono ridurle fino a quasi il 30%. A questo punto vien da chiedersi: che qualità d’istruzione si vuole offrire agli studenti italiani? Chi si farà carico dei disagi che molte famiglie dovranno accollarsi costrette, come saranno, a cambiare controvoglia istituto per il proprio figlio? E’ giusto che i cittadini e i contribuenti sappiano che la scuola pubblica sta morendo. Ma pare importi a davvero a pochi all’interno della nostra classe dirigente”.
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